lunedì 27 aprile 2009

...parlando di scuola...

Premetto che non prenderò in considerazione tutti i temi dibattuti sull'argomento. Per rispondere un po' al post dell'Eli, volevo solo raccontare la mia esperienza e quella vissuta da amici/e con me... (http://chimesoffreedom8.blogspot.com/2009/04/assignment-3coltivare-le-connessione.html)


Per me la scuola, parlando di liceo, non è stata poi così male, perché sono una che si ADATTA e cerca di carpire il meglio diciamo dalle situazioni, quindi se si trattava di seguire lezioni che magari non ARRIVAVANO alla MAGGIOR PARTE della classe, che NON INTERESSAVANO ai più, ecco io me le facevo piacere e cercando di trovarle interessanti passavo gli anni portando buoni risultati anche in cose che per come venivano trattate da prof (chiamarli incapaci alcuni è dir poco, ottusi altri è fargli un complimento!) e correlati potevano benissimo essere ignorate...e in fondo così è stato: cosa mi è rimasto delle nozioni appiccicate lì senza averne compreso il senso?Assolutamente nulla...Caro Edward, (http://lifeworldfuture.blogspot.com/) cosa ti è rimasto nel "cuore" per la vita futura di filosofia?? E' solo un esempio, e che vergogna dato che parliamo di un liceo classico!!Vogliamo parlare invece della prof di greco e latino degli ultimi anni?Personalmente era un piacere ascoltarla, un tesoro ogni sua lezione!E anche se non mi ricordo molte cose, la PASSIONE, la curiosità di rendere VIVO un autore, una poesia, una tragedia morta da anni e anni!!!la capacità di far entrare il personaggio nel suo mondo, di spiegare il suo comportamento con la cultura che lo avvolgeva e lo cresceva, e fare anche il contrario: cosa ha portato di nuovo Euripide nella cultura greca?La sua nuova concezione della vita,la sua insicurezza, perché è alla fine questo di cui si parlava...E perché non ricordare la prof di italiano, che, quando non era pedante ;-), svelava un universo immenso...che piacere riuscire a immedesimarsi in una poesia di D'Annunzio (lo so, cito sempre lui, mi è rimasto nel cuore), trovare nella sua passione un aspetto della mia vita in quel momento...Se la prof fosse stata MORTA NOIOSA OTTUSA CHIUSA PEDANTE ANTICA LIMITATA e chi ne ha più ne metta, se non mi avesse proposto questo modo di guardare una poesia, ecco magari l'avrei sicuramente scoperto da sola a casa rileggendomela (quello che diceva il prof all'eli sul fatto del leggere con profondità o sbaglio?), ma in qst modo è stato più bello, più UMANO; mi rimarrà sempre qualcosa in me di quella prof...



Quindi la figura del "Maestro" è bella e fondamentale!Ma chi critica la scolarizzazione non vuole assolutamente cambiare questo, anzi eliminare tutto quello che non lo è.


Parlavo della capacità di ADATTARSI: come è brutto pensare che la vera conoscenza di uno studente debba dipendere dal modo con cui si pone il prof; eppure per una buona parte è così. Come è brutto pensare alla scuola come un percorso che se ci RIENTRI, come un paio di pantaloni, ne trai giovamento, altrimenti sei quello che va male, criticato,bastonato, quando invece sei semplicemente diverso. Quanti amici e amiche ho visto sacrificarsi per il liceo, farsi scoraggiare da prof che semplicemente uccidevano il loro modo di essere, e poi arrivare all'università e finalmente potersi esprimere pienamente in pace e felicità. E i prof del liceo parlano di maturità che cresce, e ne parlano come "...E' finalmente sbocciato!..."NO!Sei tu, insegnante,che hai il dovere di arrivare a tutti, che non sei riuscito a creare le connessioni (mi viene proprio bene tirarle in ballo ora) con quel ragazzo/a!Critico il sistema per cui la scuola è fatta così: i ragazzi si devono adattare...la scuola non cucirà mai un nuovo paio di pantaloni per un ragazzo più magro!E se questo succede, succede POCO e solo per iniziative personali, di quei prof appunto, che possono essere annoverati fra la schiera dei "Maestri".

Questo potrebbe essere uno spunto per migliorare le carte che già sono in tavola da un pezzo...e poi pian piano costrurci sù chissà quante altre cose. C'è tutto il dibattito sull'utilità/fregatura degli eBook e su come reinventare la scuola o su come farla correre mano per mano con la tecnologia...


Insomma la scuola non dovrebbe essere fredda e lontana dalla vita di tutti i giorni, perchè è paradossale che sia cosi!Eppure lo è stato per alcuni!(molti!) ...

5 commenti:

  1. Mah, guarda, non so cosa è rimasto ad Edward/Matteo, ma a me di filosofia è rimasto molto. Io le cose me le ricordo, e non mi sono pentito di aver fatto filosofia solo perché non mi servirà! Secondo 'sto ragionamento, storia che si studia a fare? Italiano? Storia dell'arte? Musica?

    "Critico il sistema per cui la scuola è fatta così: i ragazzi si devono adattare...la scuola non cucirà mai un nuovo paio di pantaloni per un ragazzo più magro!"

    Ma perché, te credi che la vita cucirà un paio di pantaloni per un ragazzo più magro? La vita è competitiva, cambia continuamente; Il mondo del lavoro è competitivo; la nostra sarà (è) una generazione di precari. Ora magari noi che facciamo medicina avremo un lavoro stabile (ma nemmeno tanto, non credere), ma tanti nostri coetanei dovranno cambiare spesso lavoro. Dovranno ADATTARSI. La vita non si adatta a te, MAI. E, ripeto: può essere brutto, poi per carità io sarò cinico, ma sei TU che dovrai adattarti; e se non te lo insegna la scuola, se non ti costringe la scuola, ad essere flessibile, ad adattarti, poi rischi di doverlo imparare a forza di calci nel culo e in circostanze meno piacevoli.

    A me sinceramente pare che una scuola che NON ti insegna ad adattarti sia una scuola lontana dalla vita di tutti i giorni. L'ha scritto anche iamarf su coltivare le connessioni che la nostra società si evolve e cambia velocemente...

    Poi, ripeto: io di scuola e di formazione non so un cazzo, sono giovane e non so come va la società bla bla bla; senz'altro iamarf ne sa più di me, e quello che dice ha un altro peso, però oh, io la penso così.

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  2. Mia cara, grazie della "citazione", quale onore!

    Come ho già detto, anch'io mi sono abituata abbastanza bene al sistema scolastico in cui sono capitata, se fossi nata da un'altra parte non so se l'avrei fatto.

    Per me non è stato uno sforzo, mi è venuto naturale, davvero.

    Con questo voglio dire che l'adattamento di cui parli secondo me non è passivo, anzi è attivissimo. Devi reagire a quello che ti viene proposto.

    La capacità di adattarsi e di muoversi adeguatamente deve venire da te: una parte è innata, ma può comunque essere ricercata e come dice Lorenzo, "una scuola che non ti insegna ad adattarti è lontana dalla vita i tutti i giorni".

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  3. "Quindi la figura del "Maestro" è bella e fondamentale!Ma chi critica la scolarizzazione non vuole assolutamente cambiare questo, anzi eliminare tutto quello che non lo è."

    Concordo e sottoscrivo in pieno!

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  4. Eccomi dopo lungo tempo...
    allora:
    @eve: gracias!

    @malencolia estatica: Lungi da me il pensare che si debba studiare o almeno sentir parlare SOLO di quello che ci servirà in pratica!!TUTTO serve, e la curiosità è un dono stupendo!chi non è curioso di tutto, chi non è formato tutto tondo(difficile esserlo definitivamente), o chi non ha voglia di esserlo, è un menefreghista ottuso.Mi fa un piacere immenso che a te sia rimasta nel cuore la filosofia, perché purtroppo io me la sono dovuta studiare da sola, capire da sola, e sarebbe stato meglio se qualcuno competente me l'avesse spiegata e contestualizzata. Se uno vuole sapere le cose, trova il modo per conoscerle anche senza prof, ma ripeto, è più bello, più costruttivo e più utile che ci sia qualcuno che ne sappia di più che ti illumina. Io questa persona non l'ho avuta...

    @malencoliaestatica & @chimesoffreedom: Penso che molti di noi abbiano capito sulla propria pelle che la vita non si adatta a noi passivamente: portando anche solo come unico semplice esempio il test di medicina. bisogna costruirsela la vita, e trarre il meglio da ogni situazione. La mia filippica vs la scuola che non cuce pantaloni a chi è più magro, a chi è semplicemente diverso, o ha più difficoltà, o va pungulato, certe volte semplicemente interessato!, non coinvolge quei ragazzi scansafatiche, che pensano che correre sui prati sia meglio che mettere i piedi per terra...MA a quella scuola, a quei prof che con i loro comportamenti allontanano i ragazzi, e questo è un pericolo!qualcuno di voi, non mi ricordo chi, ha detto che i due lavori più "pericolosi" sono il maestro e il medico; sottoscrivo in pieno;hai a che fare con la vita delle persone in entrambi i casi. Molte volte si lascia un'impronta per la vita, di cui neanche si è coscienti!L'atteggiamento dei prof che sembrano non conoscere questo pericolo, o che sembra addirittura che se ne freghino, ecco è questo che io accuso!Putroppo di professori che non sono portati ad esserlo ce ne sono una bella manciata, e non parlo a vanvera.Ho conosciuto persone degne di portare questo titolo e so riconoscere gli altri...

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  5. @melencoliaestatica: scusami per averti storpiato la "malencolia"!!!sono un po' fusa ultimamente ;-)

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