Così eccomi a fine giornata a tirare le somme di tutti i miei pensieri.
Stasera sono angosciata; questa storia del testamento biologico mi sfibra. Non so proprio prendere posizione: da una parte la volontà del paziente, sacrosanta. Dall'altra la mia coscienza, la mia libertà di scelta di (futuro) medico...
Due libertà che cozzano...
So che ho tirato fuori un argomento scottante, personale e individuale a parer mio...mi piacerebbe che, intanto che rifletto (la notte porta consiglio), qualcuno mi faccia sapere come la pensa...
La mia domanda è : Viene prima la volontà del paziente, della libertà di scelta del medico? E ancora, se questa non è la domanda giusta, ma se la domanda giusta fosse : bisogna seguire il "giusto"il "vero"? Vale forse questa domanda in un mondo variegato,sfaccettato?
Dubbi e incertezze che si accavallano...spero solo che gli anni di studio, di esperienza portino una risposta che possa valere per tutti...
notte
ciao anna!
RispondiEliminacome tu ben sai ,religiosamente parlando, la pensiamo in modo simile. Tuttavia sull'argomento in questione, almeno per ora, una mia idea ce l'ho: l'articolo 32 della costituzione lascia libero arbitrio al cittadino. Quindi se un malato di SLA vuole morire, perchè non dovrebbe farlo? Credo che il caso di Eluana Englaro sia ancora più pazzesco. E mi dispiace, da cristiano, che la Chiesa abbia preso una posizione così forte.
Cmq come dici tu un'idea più chiara la potremmo avere solo alla fine di questo lungo cammino nella medicina....
un saluto
Ciao Annis... sono d'accordo, le posizioni su questo argomento sono dettate da motivazioni diversissime. Personalmente penso che, nonostante il medico sia il professionista (si spera), quella che è in gioco è la vita del paziente; quindi penso che la volontà di questo debba essere rispettata sopra ogni altra cosa... Come un paziente è libero di non sottoporsi ad una operazione, così dovrebbe essere libero di scegliere cosa "fare" in condizioni estreme!
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