"....Bonaccia,calura,
per ovunque silenzio...
Perduta è ogni traccia
dell'uomo. Voce non suona,
se ascolto. Ogni duolo
umano m'abbandona.
Non ho più nome.
E sento che il mio volto
s'indora dell'oro
meridiano,
e che la mia bionda
barba riluce
come la paglia marina;
sento che il lido rigato
con sì delicato
lavoro dall'onda
e dal vento è come
il mio palato,è come
il cavo della mia mano
ove il tatto s'affina.
E la mia forza supina
si stampa nell'arena,
diffondesi nel mare;
e il fiume è la mia vena,
il monte è la mia fronte,
la selva è la mia pube,
la nube è il mio sudore.
E io sono nel fiore
della stiancia, nella scaglia
della pina, nella bacca
del ginepro; io son nel fuco,
neglia paglia marina,
in ogni cosa esigua,
in ogni cosa immane,
nella sabbia contigua
nelle vette lontane.
Ardo, riluco.
E non ho più nome.
E l'alpi e l'isole e i golfi
e i capi e i fari e i boschi
e le foci ch'io nomai
non han più l'usato nome
che suona in labbra umane.
Non ho più nome né sorte
tra gli uomini; ma il mio nome
è Meriggio. In tutto io vivo
tacito come la Morte.
E la mia vita è divina."
D'Annunzio
Sinceramente a volte ho un pò di imbarazzo a dirlo, ma a parer mio D'Annunzio è il più grande poeta del Novecento, e tra i più grandi della storia; ho imbarazzo perchè viene sempre etichettato come fascista (cosa assolutamente non vera d'altronde) e quindi tutti mi saltano addosso. La sua "citazione" che più amo è "Il rimpianto è il vano pascolo d'uno spirito disoccupato. Bisogna sopra tutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove imaginazioni. " tratta da -Il piacere-...semplicemente fantastico.
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